La necessità di valutare con attenzione la scelta di server ridonanti nel momento in cui si valuta a quale provider affidare la sicurezza dei propri dati nasce dai recenti eventi che hanno condotto alla distruzione di un data center OVH a Strasburgo.
Ma che cosa sono esattamente i server ridondanti? E perché la ridondanza dei dati rappresenta uno degli aspetti su cui occorrerebbe concentrare la maggiore attenzione nel momento in cui si pianifica l’utilizzo di un server?
Server ridondanti, qualche concetto di base
Per chi è a completo digiuno di tali aspetti informatici, giova ricordare come si parla di server ridondanti nel momento in cui ci si vuole riferire alla presenza di un sistema che è in grado di garantire la continuità dei propri servizi anche in caso di malfunzionamento di uno dei componenti principali, grazie alla duplicazione di alcune funzionalità.
Fin qui, una breve sintesi del concetto di ridondanza database ma… come avviene tale “duplicazione”, che permetterebbe di aggirare ogni problema specifico e che avrebbe consentito ai siti web ospitati all’interno del centro OVH di Strasburgo di continuare a fornire i propri servizi ai clienti?
Server ridondanti, dall’alimentazione a più unità alla configurazione RAID
Dalle scorse righe dovrebbe essere piuttosto intuibile come non vi sia un’unica modalità di server ridondanti, ma come esistano diverse tecniche, più o meno sofisticate, che possono essere utilizzate in modo sostitutivo o integrato per garantirsi i migliori risultati.
Una di queste è ad esempio quella dell’alimentazione a due o più unità: nel momento in cui una delle due dovesse smettere di funzionare, a subentrare in attività sarebbe la seconda, andando in questo modo ad assicurare la tenuta del sistema e evitando che il server possa interrompere il suo consueto uso.
Sicuramente più avanzata è la configurazione RAID (Redundant Array of Independent Disks), una tecnica che può permettere di aggregare diversi hard disk connessi a un unico computer, e utilizzati dagli utenti come se fossero un solo sistema di memorizzazione. I RAID possono garantire una buona soglia di ridondanza e di prestazioni, a seconda di quali siano le tecniche e il livello di RAID desiderato.
La ridondanza è sufficiente?
Ad ogni modo, non sempre i server ridondanti sono sufficienti per garantirsi una completa tutela contro ogni possibile rischio di errore umano, incidente, catastrofe naturale e altri sinistri che potrebbero determinare la cancellazione dei dati.
Proprio per questa ragione il nostro suggerimento non può che essere quello di condividere le caratteristiche del proprio sistema con un esperto che possa strutturare i migliori piani da porre in essere per poter mettere al sicuro i propri dati da qualsiasi danno imputabile e non imputabile all’hardware.
Dalle copie di backup ai server dedicati, dal cloud alle VPS, sono tanti gli elementi che meriterebbero una specifica valutazione, al fine di potersi dotare di quei meccanismi in grado di dare una piena continuità all’erogazione del proprio servizio, evitando che piccoli e grandi inconvenienti possa minare alla base la stabilità e la continuità delle proprie operazioni, con ciò che potrebbe avvenire nei confronti della sostenibilità della propria attività di impresa.
Dunque, quando si avvia una propria iniziativa di servizio online, o nelle ipotesi di revisione dei propri piani, diventa fondamentale soffermarsi con particolare coerenza e consapevolezza su questi temi: la realizzazione di un progetto organico in questo ambito permetterà di allontanare il più possibile il rischio di malfunzionamenti e di perdite anche irreversibili dei dati.
Per saperne di più rimaniamo a disposizione ai contatti che trovi in ogni pagina del nostro sito: valuteremo con te come migliorare il livello di sicurezza dei tuoi sistemi informatici, nonché la possibilità di gestire e creare server ridondanti.