Python è un diffuso e conosciuto linguaggio di programmazione ad alto livello, utile per sviluppare numerose applicazioni e progetti. Ideato negli anni 90 da Guido van Rossum, è ancora oggi uno dei linguaggi di programmazione più noti insieme – ad esempio – a Java, C o Visual Basic.
Ma cosa si può fare con questo linguaggio di programmazione?
A cosa serve?
Definito in brevità cos’è Python, possiamo fare un piccolo passo in avanti nel domandarci a che cosa serva e dove si può scrivere in Python. Peraltro, rispondere a queste domande è abbastanza semplice, visto e considerato che Python può essere utilizzato per qualsiasi cosa, o quasi: si può infatti fruire per lo scripting o per il machine learning, per sviluppare applicazioni mobili e tanto altro ancora.
Con questa premessa, non sfugge per quali motivi sia ancora oggi uno dei linguaggi di programmazioni più interessanti e appetibili, complice anche una complessità minore rispetto ad altri “colleghi” più celebri.
Quanto è difficile usare questo linguaggio di programmazione?
Come abbiamo già rammentato nelle scorse righe, uno dei motivi che ha spinto moltissime persone ad avvicinarsi a questo linguaggio di programmazione è la sua semplicità di apprendimento: il vocabolario e la sintassi che è stata ideata è facilmente memorizzabile e, dunque, i tempi di lavoro saranno sicuramente molto ridotti rispetto all’uso di altri linguaggi di programmazione più criticamente strutturati.
Naturalmente, questo non significa che Python sia un linguaggio di programmazione destinato a coloro che non hanno nemmeno una minima conoscenza informatica. Sebbene la curva di apprendimento sia più corta, chi si avvicina a Python scoprirà ben presto che il livello di complessità è direttamente proporzionale a quello che si intende fare, e che pertanto man mano che si svilupperanno progetti più ampi e profondi, anche la sua difficoltà tenderà ad aumentare.
Anche per questi motivi, riteniamo che il modo migliore per avvicinarsi alla programmazione con Python sia sicuramente quello di seguire un corso specifico che possa introdurre l’aspirante programmatore all’interno di un percorso coerente con le proprie ambizioni e finalità. In alternativa è pur sempre possibile seguire un percorso di formazione online, mediante video e tutorial che potranno essere ben dedicati a tutte le persone che non hanno tempo e possibilità di frequentare un corso dal vivo, ma desiderano comunque cimentarsi con tale linguaggio di programmazione.
Che cos’è programmato in Python?
Considerato che si tratta di un linguaggio di programmazione realmente molto versatile, non stupisce che si possa programmare in Python qualsiasi cosa. Tuttavia, il fatto che con Python si possano programmare tante destinazioni progettuali, non sta certamente a significare che questo linguaggio di programmazione sia necessariamente il migliore per qualsiasi campo.
Ciò rammentato, una delle finalità più ricorrenti di chi programma in Python è quello di fare sviluppo web, sia con il linguaggio classico che con i frameworks, strutture pronte (o semi-pronte) che aiutano lo sviluppatore a creare progetti web. Naturalmente, la possibilità di poter disporre di strutture pronte all’uso permetterà al programmatore di risparmiare molte ore di lavoro e possibili errori di trascrizione.
Un’altra destinazione preferenziale da parte di coloro che desiderano programmare in Python riguarda l’analisi dei dati matematici, e non solo. La capacità di analisi dei dati scientifici ha fatto sì che Python potesse essere facilmente declinato nel machine learning, ovvero nella creazione di programmi che possano apprendere in via automatica.
Proprio questo aspetto sembra essere uno dei più interessanti agli occhi di imprenditori e professionisti. Python può infatti essere introdotto all’interno dei propri processi di analisi con il machine learning per poter – ad esempio – prevedere l’andamento delle scorte di magazzino, il prezzo delle materie prime, e tanto altro ancora.