Per gli esperti di informatica la configurazione RAID non rappresenta un ambito di particolare mistero ma, per tutti gli altri, già il solo acronimo RAID potrebbe determinare qualche perplessità.
Al fine di permettere un comodo avvicinamento a questo tema anche da parte di chi non ha conoscenze particolarmente sofisticate in materia informatica, abbiamo dedicato un semplice approfondimento al RAID e ai suoi spunti di configurazione, permettendo così di comprendere di cosa stiamo parlando.
RAID: di cosa si tratta?
RAID è l’acronimo di Redundant Array of Independent Disks, ovvero Insieme ridondante di dischi indipendenti. In termini sintetici, si tratta di un approccio con il quale si cerca di installare un gruppo di dischi rigidi in un computer (o in rete), in maniera tale che gli stessi possano essere utilizzati come un unico volume di memorizzazione. Ma per quale motivo?
A cosa serve la configurazione RAID
La configurazione RAID serve a migliorare le prestazioni informatiche del proprio sistema e, peraltro, renderlo più efficace contro ogni rischio di perdita dei dati, visto e considerato che gli altri dischi potranno entrare in gioco garantendo la continuità del servizio.
Ciò premesso, è evidente che ogni sistema informatico potrebbe richiedere una diversa configurazione RAID. E, peraltro, con il passare degli anni si sono sviluppati tipi di configurazione RAID sempre più performanti e innovativi, che hanno in parte soppiantato quelli delle generazioni precedenti, come la configurazione RAID 1.
RAID 5
Tra le configurazioni RAID attualmente più utilizzate troviamo certamente la configurazione RAID 5, con la quale si cerca di distribuire in maniera uniforme su tutti i dischi (di norma la RAID 5 4 dischi è quella preferenziale, sebbene non manchino certamente esempi di buona configurazione RAID 3 dischi).
In questo modo non esistono problemi di colli di bottiglia, considerata l’equa distribuzione della parità. Le letture e le scritture dei dati dai dischi risultano essere sicuramente più veloci rispetto ai tipi di RAID precedenti, come il RAID 4.
RAID 5 vs RAID 6
Più recentemente alla configurazione RAID 5 si è accompagnata anche la configurazione RAID 6, che non necessariamente, tuttavia, deve intendersi come migliorativa rispetto alla RAID 5. Se infatti è pur vero che la RAID 6 dispone di alcuni vantaggi di rilievo rispetto alla configurazione precedente, grazie ad un sistema di doppia ridondanza, è anche vero che le scritture risultano spesso essere ancora più lente di quelle della configurazione RAID 5.
Ricordiamo infatti che se nella configurazione RAID 5 la scrittura richiede un maggior tempo a causa della necessità di procedere al calcolo del requisito di parità, con conseguenti 4 accessi a disco per ogni operazione I/O, nella configurazione RAID 6 gli accessi a disco necessari per ogni operazione I/O sono 6. Inoltre, la configurazione RAID 6 tende ad essere più costosa rispetto a quella 5, considerata la necessità di garantire una doppia ridondanza, e non solo.
Conclusioni
Evidentemente, le riflessioni che sopra abbiamo cercato di condividere con tutti i nostri lettori sono solamente dei piccoli spunti per arrivare a definire meglio l’argomento di cui oggi abbiamo avuto il piacere di parlare.
L‘installazione RAID rimane pur sempre un tema di sicurezza e performance informatica non certo alla portata della maggior parte delle persone e, proprio per questo motivo, consigliamo a tutti i nostri lettori di ricorrere a un sistemista professionista per poter comprendere quali siano le caratteristiche e le esigenze del proprio sistema informatico e, di conseguenza, in che modo poter giungere alla corretta configurazione del proprio RAID.
Ricordiamo a tutti i nostri clienti che siamo a disposizione per ogni evenienza: i nostri tecnici sono sempre raggiungibili ai recapiti che si trovano in ogni pagina del nostro sito Netec Italia.